giovedì 10 giugno 2010

Gemellaggio con San Donà di Piave (VE) - Maggio 2010

Carissimi,

avrei voluto salutarvi alla fine del viaggio ma all'aeroporto non c'è stato il tempo. Mariti che si riprendevano le mogli in fretta e furia, mogli che cercavano disperatamente i loro mariti, dubbiose del loro rientro. Allora ho preferito scrivervi con la speranza che qualcuno vi facesse pervenire questo mio messaggio.

Il viaggio nel Veneto non lo dimenticherò facilmente soprattutto per le forti emozioni che il coro Schola Cantorum Villa del Mas ha saputo farmi provare. I solisti sono stati semplicemente fantastici. Il primo riesce ad esprimere sempre meglio i sentimenti che Pepino Mereu ha voluto tramandarci e il secondo, al suo esordio, ha saputo sbalordire proprio tutti, sardi e non. Un augurio affinché non fumino troppo...

Mi sono trovata veramente bene. Il fatto che la fine del viaggio mi abbia rattristato, per me significa che mi sono veramente divertita e trovata bene con tutti voi.

Ho apprezzato la speciale collaborazione che c'è stata da parte di ognuno e la grande capacità di inserimento da parte degli ospiti che ci hanno accompagnato. Ciò che conserverò a lungo sarà la serenità di mia sorella, l'aver scoperto la semplicità e la sensibilità artistica di certe persone e soprattutto aver ri-incontrato tanta gente che ama la musica come me.

In qualche momento ho pensato che leggere i percorsi storici che avevo preparato potesse essere noioso. Invece mi sono dovuta ricredere. Tutti hanno saputo apprezzare e seguire con vero interesse.

Che dirvi di Stella? È una donna in gamba e per me sentirmi rappresentata da lei è un privilegio. In questo viaggio ho potuto apprezzare tutte le capacità che possiede. Condurre un gruppo così numeroso sappiamo tutti che non è per niente facile, ma lei non ha avuto timore di organizzare. Anche nei momenti più complicati ha saputo trovare i modi migliori per risolvere i problemi con intelligenza e garbo.

Ho potuto verificare di persona che anche il lavoro della contabile è di fondamentale importanza. Ordinata, precisa e trasparente come l'acqua di Cala Golorizè, direbbe Niffoi. E raccogli 200, 300, 7, 10, 4 euro... non è facile chiedere soldi in continuazione, a volte possono crearsi anche delle incomprensioni che per fortuna, grazie al grande senso di fiducia che regna nel gruppo, si dileguano come neve al sole.

Ho apprezzato che non ci sono mai stati screzi, o se ci sono stati, sono stati sedati immediatamente. E' stato bello vedere che tutti serenamente dialogavano con tutti.
La mia può apparire una relazione scolastica, ma sinceramente sono felice di aver notato tutte queste cose positive. Inizialmente ero un po intimidita, per me era la prima volta e tutti voi sapete bene che i gruppi non sempre funzionano così. Mi complimento con tutti voi perché avete colto appieno l'obbiettivo primario della corale: stare bene insieme cantando. E sottolineo prima insieme perché grazie al fatto che ci si sente uniti possiamo stare a lungo assieme e cantare sempre meglio e immobili come statue nel finale (grandissimo desiderio del Maestro, realizzato quasi al 100%).

Sono sicura che tutti siamo tornati a casa contenti dell'esperienza vissuta e pronti a ripartire. Credo che questo sia successo perché ognuno ha saputo dare il meglio di se stesso. Chi di voi non ricorda quel detto sentito e ri-sentito dai genitori, dai nonni e qualcuno anche dai bisnonni "andai de amori e de accordiu"? Credo che in queste poche parole sia racchiuso il segreto della riuscita di ogni incontro con gli altri, pochi o tanti che siano.

È chiaro che chi non ha potuto partecipare ci è tanto mancato e spero che in altre occasioni riescano ad unirsi a noi.

Con affetto.

Anna C.

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