mercoledì 9 giugno 2010

Concerto a Croce, 29 Maggio 2010

"La Schola Cantorum Villa del Mas" mi ha commosso.

Potrei essere di parte, ma quando dei cantori che dovrebbero essere dei semplici dilettanti riescono a emozionarti, allora forse non si è di parte.L'impegno enorme che ogni cantore ci mette per realizzare un pianissimo con grande gusto o un crescendo con tutto l'entusiasmo e la carica che possiede, dimostra che questi "semplici dilettanti" così dilettanti poi non sono, almeno non nell'animo, perché sanno comunicare con l'ascoltatore in un modo sorprendente.Può darsi che qualche volta sfugga una pausa e accettiamo pure che, nella tensione del momento, qualche semibreve diventi più corta o qualche croma troppo veloce, ma poi al primo accordo dell'Ave Maria anche l'ascoltatore più distratto viene contagiato dall'emozione e i cantori riescono a creare un’atmosfera davvero magica proprio come dei veri esperti.Quello stato di grazia che il maestro chiama musicalità e che a parole non è così facile da spiegare, non è altro che un’emozione inebriante che riempie la sala quando i cantori si dimenticano di ogni incertezza, di ogni insicurezza e di ogni dubbio e diventano un coro, un’unità armonica, una musica che rapisce. Ed ecco perché "La Schola Cantorum Villa del Mas" oggi mi ha proprio commosso.

A.C.

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